Ben ritrovati a un nuovo appuntamento con Musical Disclosure. I prossimi articoli sono dedicati al duo per eccellenza della musica folk-rock, la poetica coppia di musicisti e amici che ha donato agli anni '60 uno dei fenomeni pop di maggior eleganza e raffinatezza: Simon & Garfunkel.
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Quella tra Paul Simon e Art Garfunkel è un'amicizia di lunga data. Cresciuti tra gli anni ‘40 e ’50 a pochi isolati di distanza in un quartiere ebraico di New York, i due condividono sin dalle scuole medie la passione per la musica, in particolare per il rock 'n roll. Nel 1957, ispirati dagli Everly Brothers, registrano in studio uno dei loro primi brani, "Hey, Schoolgirl", catturando l'attenzione del promoter Sid Prosen. Con il supporto dei genitori, firmano a 15 anni il loro primo contratto discografico con la Big Records e, grazie all'intensa attività promozionale di Prosen, "Hey, Schoolgirl" vende oltre 100.000 copie. I brani successivi non ottengono però lo stesso successo e, ormai al college, Simon decide di pubblicare un singolo da solista, suscitando l'indignazione di Garfunkel. Il ricongiungimento tra i due avviene nel 1963, favorito dal comune interesse per la musica folk. Questa volta è il produttore Tom Wilson a mettere gli occhi sul duo e tramite la Columbia Records Simon e Garfunkel pubblicano nel 1964 "Wednesday Morning, 3 A.M.", il loro album di debutto. Nello stesso anno Simon si trasferisce in Inghilterra, dove entra in contatto con vari artisti della scena folk e, dopo un breve ritorno negli Stati Uniti, pubblica nel 1965 il suo primo album da solista, ormai certo che la musica sia la sua vera vocazione. A dare la svolta decisiva alle vite dei due musicisti newyorkesi è il suddetto Wilson, che a loro insaputa decide di pubblicare un remix di "The Sound of Silence", brano contenuto nel loro primo album, ispirandosi allo stile folk-rock di Bob Dylan e sovraincidendovi pertanto chitarre elettriche, basso e batteria. In breve tempo la canzone svetta in cima alle classifiche e totalizza oltre un milione di vendite, sebbene non incontri il gusto di Simon, che al primo ascolto si dice inorridito. Così, sulla cresta dell'onda, i due registrano "Sounds of Silence", secondo album in studio.
Pubblicato nel 1966, il disco è per gran parte una rielaborazione dei brani contenuti nel progetto solista di Simon, "The Paul Simon Songbook", a cui si aggiungono "Richard Cory", ispirata dalla poesia omonima di E. A. Robinson, "Somewhere They Can't Find Me", essenzialmente una riscrittura di un pezzo già presente in "Wednesday Moring 3 A.M.", e "Anji", una cover di un brano strumentale del chitarrista Davey Graham. Di fatto, l'unica nuova composizione di Simon è "Blessed", che come altre canzoni del disco gravita intorno al tema della solitudine. Altro tema ricorrente del disco è la natura, che con il suo ciclo di vita e morte diventa metafora della nascita e fine di un'amore, come in "April Come She Will" e "Leaves Are Green". Ed ecco che di fronte al dolore generato dai sentimenti farsi "roccia", fredda e impenetrabile, rimane l'unica soluzione, come racconta l'ultima traccia, "I Am A Rock". Nonostante il successo dei singoli, la critica rimane per lo più scettica nei confronti del fenomeno Simon & Garfunkel, definito da alcuni come una semplice imitazione della musica folk. Tuttavia, è importante notare come lo stile del duo prenda le distanze dalle canzoni di protesta tipiche del genere, volgendo il proprio sguardo verso un mondo più introspettivo, fatto di simboli e di un autentico romanticismo evocativo.Â
Vi invitiamo dunque all'ascolto della leggendaria "The Sound of Silence", oggi più che mai attuale nella sua profezia di un'umanità incapace di comunicare.Â