Ben ritrovati a un nuovo appuntamento con Musical Disclosure. L'appuntamento di oggi è dedicato a uno dei gruppi più audaci e innovativi dell'era post-punk britannica: i Siouxsie and the Banshees.
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Siouxsie Sioux, futura leader del gruppo, e il bassista Steven Severin si incontrano per la prima volta nel 1975 a un concerto dei Roxy Music. Dopo il declino del glam rock, i due si appassionano al punk dei Sex Pistols, a tal punto da unirsi a un gruppo di fan accaniti, il Bromley Contingent, che li segue in giro per concerti. In occasione del 100 Club Punk Festival del 1976 organizzato dal manager dei Sex Pistols, Siouxsie e Severin si propongono per suonare, pur non avendo ancora un loro nome da band e altri musicisti con cui partecipare. Nei mesi successivi il batterista Kenny Morris e il chitarrista John McKay entrano a far parte della band, arrivando alla formazione con cui i Siouxsie And The Banshees faranno il loro debutto nel mondo della musica. Nel 1978 i quattro musicisti riescono finalmente a trovare un'etichetta discografica disposta a concedere loro totale libertà artistica, nonostante tenessero già concerti sold out e avessero già fatto apparizioni in tv e in radio. Il merito di questa conquista va anche alla simpatica campagna di graffiti realizzata da un fan, che lasciava i suoi "Sign the Banshees: do it now" (Fate un contratto ai Banshees: fatelo adesso) sui muri delle major. Il primo singolo della band è "Hong Kong Garden", introdotto da uno xilofono dal sapore orientale e riempito dalle chitarre sferzanti di McKay. Siouxsie ha definito il brano un tributo ai lavoratori cinesi di un ristorante di Chislehurts, l'Hong Kong Garden per l'appunto, che in quegli anni erano vittime di attacchi da parte degli skinhead. Il brano conquista in poco tempo la Top 10 inglese e apre la strada per la pubblicazione di "The Scream" (1978), l'album di debutto della band. Il titolo e la copertina del disco si ispirano in parte al film "Un uomo a nudo" (1968), nel quale il protagonista, un impresario teatrale, dopo aver nuotato nella piscina di una famiglia amica, decide di fare ritorno a casa passando per tutte le piscine che incontrerà sulla strada. Questo percorso lo conduce però a uno stato di stanchezza fisica e mentale, mentre tornano a galla verità rimosse, portandolo sul finale a un urlo liberatorio disperato: da qui "The Scream". "Pure" è il primo brano dell'album, in cui sentiamo in lontananza le grida stregonesche di Siouxsie contrapposte alle note appena accennate di basso e chitarra, enfatizzate da colpi distanti di batteria. L'atmosfera diventa ancora più claustrofobica e ansiogena nella successiva "Jigsaw Feeling", un brano sulla morte e sul disorientamento. L'ispirazione per i testi di Siouxsie e Severin, come da loro stessi dichiarato, proviene spesso da autori di fantascienza come William S. Borroughs e J. G. Ballard. Proprio come nei racconti di quest'ultimo, anche "Suburban Relapse" è ambientata nella periferia, intesa come un luogo in cui può l'immaginazione può espandersi liberamente poiché lontana dal disordine urbano. Chiudono l'album i quasi 7 minuti di "Switch", incentrata su persone che scambiano i propri corpi e le proprie menti con terribili conseguenze. In "The Scream", i Siouxsie And The Banshees mettono a punto brillantemente l'idea di una "democrazia musicale", in cui ogni strumento, compresa la voce, occupa il proprio spazio ritmico e melodico senza prevaricare su quello degli altri. L'album riceve il plauso quasi unanime della critica, che lo definisce visionario e proiettato al futuro, specialmente per il modo in cui lo spazio si impone come parte fondante dei brani, non di minore importanza rispetto alle note e ai suoni.
Vi invitiamo oggi all'ascolto di "Hong Kong Garden", la prima eccentrica pubblicazione di una delle band più influenti della storia del punk.