Secondo appuntamento dedicato a Michael Jackson: oggi parliamo di “Thriller”.
Sesto album in studio per l’artista, “Thriller” (1982) è il disco con cui Jackson entra definitivamente nel mito, superando record ancora oggi ineguagliati nella storia della musica e affermandosi come Re del Pop a livello mondiale. Alla produzione troviamo nuovamente Quincy Jones, che dopo l'eccellente lavoro svolto su "Off the Wall" si impegna a soddisfare la richiesta della popstar: creare un album in cui ogni brano sia una "hit song". Jackson, infatti, si sente sottovalutato dall'industria musicale dell'epoca, specialmente dopo il rifiuto da parte di Rolling Stones di dedicargli un articolo di copertina nel 1980. Così si esprime profeticamente l'artista prima dell'uscita di "Thriller": "mi è stato detto molte volte che avere persone nere in copertina non fa vendere copie... ma aspettate. Un giorno quelle riviste mi pregheranno per un'intervista."
"Thriller" riunisce tutte le influenze musicali di Michael Jackson dando vita ad un mix di disco-music, synth-pop, funk, rock e R&B. I temi delle canzoni si fanno più oscuri rispetto al progetto precedente, e se le tracce disco e rock diventano più aggressive, le ballad diventano più dolci e soul. Si comincia con il ritmo trascinante di "Wanna Be Startin' Somethin", che tratta con ironia il tema dei mass media e dei pettegolezzi, culminando sul finale in un canto corale di ispirazione africana. Il brano successivo, "Baby Be Mine", è opera di Rod Temperton, che collabora ancora una volta con Jackson dopo il successo di "Rock With You". Temperton firma anche la storica "Thriller", che ci conduce tra atmosfere lugubri e immagini soprannaturali, invitandoci a ballare in un geniale connubio tra disco music e cinema horror. Il brano termina con un monologo scritto da Temperton e recitato dall'attore Vincent Price, la cui risata maligna risuona nella notte prima di cedere il posto alla celebre "Beat It". Scritta come inno alla non-violenza, la canzone rappresenta il più riuscito crossover tra rhythm and blues e rock (due generi rispettivamente "black" e "white") della carriera di Jackson, reso memorabile anche dall'assolo di Eddie Van Halen. A suonare in "Beat It" ci sono anche Steve Lukather alla chitarra e Jeff Porcaro alla batteria, entrambi musicisti dei Toto, che insieme a Steve Porcaro ritroviamo nell'introspettiva "Human Nature". Altro featuring degno di nota è quello di Paul McCartney in "The Girl is Mine", la cui voce si unisce a quella di Jackson in una ballad romantica sulla lotta tra due amici per la donna desiderata. Ennesima punta di diamante del disco è "Billie Jean", in cui il protagonista affronta una fan ossessionata che lo accusa di essere il padre del figlio, mentre Louis Johnson suona il suo indimenticabile giro di basso. Il progetto di "Thriller" viene curato nei minimi dettagli, con lo scopo di creare un'opera pop senza precedenti. È proprio per questo motivo che le strategie promozionali, dai videoclip alle coreografie (come dimenticare l'iconico passo "moonwalk"), stabiliscono degli standard a cui ancora oggi si fa riferimento nel campo dell'industria discografica. Basti pensare che dopo la performance di "Billie Jean" durante lo speciale televisivo per i 25 anni della Motown, "Thriller" iniziò a vendere un milione di copie alla settimana. L'album detiene ancora oggi il record per il maggior numero di copie vendute in tutto il mondo (se ne stimano oltre 70 milioni). I sette singoli tratti dal disco raggiungono tutti la top 10 nella classifica americana, garantendogli il primo posto per 37 settimane tra gli album più venduti. L'immenso valore di "Thriller" viene immediatamente riconosciuto dalla critica, che loda l'evoluzione di Jackson tanto nelle produzioni quanto nella voce, definita generalmente più matura e consapevole. Il disco fa inoltre incetta di premi ai Grammy Awards del 1984, tra cui il premio di Record of the Year per "Beat It".
Oggi vi lasciamo all'ascolto della title-track, invitandovi alla visione del relativo videoclip, che proprio grazie al Re del Pop oggi costituiscono una vera e propria forma d'arte.